Il mio intervento alla conferenza SOS: Il SOspetto della Schiavitù

Presentazione

Buongiorno a tutti e grazie di essere venuti a passare un sabato qui piuttosto che dentro qualche ipermercato,

Sono Giorgio Mancuso e faccio parte dell’equipe che ha organizzato questo forum, un equipe formata dall’associazione Help to Change e da La Comunità per lo Sviluppo Umano, organizzazioni che si ispirano entrambi al Nuovo Umanesimo Siloista.

Il mio compito ora è quello di introdurvi al Forum ed alla Conferenza

Ricordare il due ottobre

Non è un caso che questo forum sia stato organizzato oggi, sabato primo ottobre: il forum tratta il tema della violenza economica e delle alternative nonviolente e domani, due ottobre, è la giornata internazionale della nonviolenza.
Questa ricorrenza è stata istituita dall’ONU nel 2007 in corrispondenza del giorno di nascita del Mahatma Gandhi.

Violenza e nonviolenza

La nonviolenza come metodologia d’azione sociale e come modo di essere nel mondo è il punto di vista da cui si parte in queste analisi

Come nasce l’idea del Forum

L’idea di questo forum nasce da alcune considerazioni fatte durante le attività di diffusione della cultura nonviolenta che negli ultimi due anni abbiamo portato avanti come Comunità per lo sviluppo umano: a partire dalla Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza a cavallo tra il 2009-2010 fino ad oggi.

Durante le attività legate alla marcia è stato possibile tenere dei laboratori sulla nonviolenza in un paio di scuole superiori di Torino; in quell’occasione mi sono reso conto di due aspetti non secondari: il primo consiste in una diffusa difficoltà a riconoscere che la violenza, intesa come negazione dell’intenzionalità umana, come prevaricazione dell’uomo sull’uomo è molto più diffusa di quanto generalmente si pensi.
Il secondo è costituito da un’idea distorta di nonviolenza, spesso considerata quasi un sinonimo di risposta debole o inesistente.

Sorgeva quindi la necessità di precisare il concetto di nonviolenza come metodo di azione e modo di essere nel mondo ed, in parallelo, di ampliare il concetto di violenza estendendolo a tutti gli atti che negano l’intenzionalità umana, non soltanto il suo corpo fisico.
Alla violenza fisica occorre quindi aggiungere altri tipi di violenza (economica, razziale, sessuale ecc.) che spesso sono precedenti alla violenza fisica

L’associazione HTC si è invece occupata, a partire dal 2002, di supportare economicamente l’attività di gruppi di base in Senegal: come volontario di HTC ho avuto occasione di conoscere in prima persona le difficoltà del così detto terzo mondo, dove cose che sembrano ormai naturali sono eccezionali.

Mettendo insieme queste esperienze risulta abbastanza naturale la nascita dell’interesse per una forma di violenza, quella economica, normalmente sotto traccia, non riconosciuta perché facente parte dello status quo, ma che pervade la vita di tutti con i suoi vari aspetti e che spesso ha fatto da introduzione alle forme di violenza più brutali e universalmente riconosciute come le guerre, gli stermini etnici ecc…

In un libro che mi ha molto colpito qualche anno fa, “La globalizzazione della povertà” Chossudosky faceva un’analisi attenta e condivisibile mettendo in relazione le operazioni finanziarie operate da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale  tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90 con le più terribili violenze degli anni 90 (Ruanda e ex jugoslavia per citarne solo due). Quell’analisi non solo è ancora attuale anzi la situazione va peggiorando: l’introduzione dei derivati finanziari ha infatti reso possibile, ad esempio, la speculazione sulle materie prime e sulle derrate alimentari.

La violenza economica è quindi centrare sia nella sua funzione di preambolo alla violenza fisica ed è quindi interesse di un approccio nonviolento analizzarla ed agire su di essa da un punto di vista sociale e personale.
Ma è anche centrale nel vissuto quotidiano di ognuno di noi: chi può dire di non essere stato costretto a sottostare a qualche ricatto economico?

Organizzazione del forum ed obiettivi
Per questa ragione la giornata di oggi è divisa in due momenti: stamattina la conferenza che si propone di guardare la violenza economica da vari punti di vista, oggi pomeriggio un workshop in cui si discuterà del vissuto personale di questa violenza, di come ognuno di noi si vive tutto questo.
L’ottica è quella di fare un analisi della situazione e di trovare, insieme, delle soluzioni praticabili per “uscire dalla schiavitù”.

Perché SOS: il Sospetto della Schiavitù

La violenza economica, benché sia normalmente sotto-traccia perché completamente integrata nell’attuale sistema politico-economico, viene vissuta dai più sensibili o dai più esposti come coercizione: ci si sente Schiavi costretti a fare cose di cui non si ha esigenza o peggio, questa sensazione viene rimossa e quindi siamo “Schiavi Contenti”.

Il sospetto di questa schiavitù è di per se rivoluzionario e sta cominciando ad insinuarsi nelle coscienze di tutti gli uomini, anche ed ormai nel “Primo Mondo”, quello ricco.
SOS perché rendersi conto di questo è fondamentale per evitare la distruzione del pianeta, dei popoli e la destrutturazione delle coscienze

L’uscita da questa schiavitù (violenza economica) può avvenire solo operando contemporaneamente sia a livello sociale che a livello personale con metodi nonviolenti: da qui i due livelli di analisi del forum.