Una vita poco cool

Ho impostato la mia vita, il mio sistema di relazioni, il mio lavoro in modo tale da avere tempo ed energia da dedicare a progetti più ampli, che vadano oltre me ed il mio stretto ambito di relazioni.

Questo ha richiesto scelte quotidiane, a volte non facili, una disciplina interna forte, una bussola per mantenere la rotta e la capacità di mettersi continuamente in discussione, di capire che la realtà è qualcosa di diverso da come io la vedo dietro il filtro dei miei climi e delle mie tensioni.

Ho fatto tutto questo perchè convinto, profondamente, che il mio sistema di relazioni è un tutt'uno con il sociale ed è un tutt'uno con il resto del mondo: potrei impiegare tutte le mie energie per mantenere una bolla di pace e serenità intorno a me, ma quella bolla può essere travolta in qualsiasi momento dal resto del mondo. 
Di recente, a questa motivazione di base se ne sono aggiunte altre, più forti e profonde, ma impossibili da spiegare in questo contesto.

Tutto ciò non è affatto "cool" se visto con i criteri emotivi dominanti e non mi regala particolari vantaggi in termini di simpatia ed ammirazione, ma lo reputo necessario se si vuole affrontare il mondo con un'ottica che vada aldilà del più completo menefreghismo o dell'interesse naif al sociale.