Il futuro dell'umanità sta nell'empatia (o nel sentire l'umano nell'altro)

Da qualche giorno sto pensando a sublimare in qualche modo la tormenta di emozioni che i fatti del mondo stanno generando i me nella ultime settimane.
Non me la sono sentita di esprimere in mio pensiero in maniera frammentata e frammentaria facendo i soliti commenti sui social network od anche solo parlandone con gli amici; in quei commenti frammentati sarebbe mancato comunque qualcosa, una visione più ampia, un volo al di sopra di un quotidiano che non lascia molte speranze.

Dall'alto di quella visione non posso che intuire un disegno comune in una serie di avvenimenti a quanto pare così distanti fra di loro geograficamente e nello sguardo dei media main-stream; il disegno che ci vedo è un attacco frontale alla pace, ai diritti umani ed ai diritti acquisiti anche nel mondo "ricco". 
Un attacco dettato principalmente da speculazioni di tipo economico, dall'intenzione di accaparrasi in maniera esclusiva le fonti energetiche ed i beni fondamentali, nel momento di maggiore disumanizzazione dai tempi della seconda guerra mondiale.
L'attacco di un sistema di potere al collasso e per questo più duro e pericoloso, con un rischio concreto di degenerazione assoluta.
Se la mia "visione" è corretta c'è una sola via di uscita possibile: l'uso, da parte di ciascuno, della propria innata capacità empatica, della capacità di sentire l'umano nell'altro; se ciò è facile nei riguardi degli amici e delle persone care, risulta indispensabile estendere questa dose di sensibilità all'intera umanità. 
Ne va del futuro del genere umano.

Perchè l'empatia è così importante
Da un punto di vista strettamente personale, l'empatia in questo momento è fondamentale per capire il mondo e darsi un riferimento stabile; la ragione, che in epoca moderna, ha avuto questo scopo, oggi non è più sufficiente.
Le ragione ha dimostrato i suoi limiti anche in passato; infatti, senza un adeguato collegamento con l'emozione ed il sociale può giustificare le peggiori mostruosità.
La ragione si basa sui fatti "oggettivi" e la moderna comunicazione mediatica ha imparato che i fatti oggettivi non sono necessariamente reali, basta che siano plausibili e ripetuti.
Magari prossimamente farò qualche esempio specifico, ma mi pare che sia un'esperienza comune.

Se la ragione non basta più per darci un visione del mondo corretta dobbiamo basarci su altre cose e l'empatia è una di queste; perchè il condividere le emozioni di chi ci sta intorno, della mamma di Gaza, del padre di Siria, dei bambini del Sudan è un formidabile strumento per uscire dal condizionamento mediatico e culturale.




- Continua -





Pyongyang, la capitale di uno stato, la Nord Corea, additato come stato canaglia.
Questo video è molto interessante perchè mostra che, in uno stato canaglia, ci vive gente perfettamente uguale a noi, con cui ci possiamo identificare. 
Così la categoria di stato canaglia perde forza e diventa quello che è, un operazione puramente ideologica fatta da chi dice di aver superato le ideologie,


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