Diourbel Domenica 13/07/2008

La chiaccherata di ieri sera con Paolo, Ibou e Pape Samba mi ha chiarito meglio la situazione dei miei gruppi ed il loro livello di formazione.
A quanto pare, il gruppo più numeroso è quello di Sambe Guinth, che conta almeno novanta persone, divisi in otto sottogruppi.
In questo villaggio esiste un problema di coordinamento in quanto non si riesce a trovare una persona adatta ad orientare a livello centrale questi otto gruppi.
In poche parole io, in questo caso, non ho un referente unico ma dovrei tenere connessi dall'Italia i singoli leader dei gruppi più piccoli, che magari non parlano nemmeno francese.
C'è poi il gruppo di Thisse, un po' più piccolo ma meno problematico, il gruppo di Sambe Peul 1, il gruppo di Dia Dia e di Sambe Mbelore.
C'è poi da ricontattare il gruppo di Thiandigue e da verificare la situazione di Ndalgalma dove pare ci sia un gruppo attivo.
Il primo problema da affrontare è la carenza di gente che parla francese, cosa che rende problematico tenere i gruppi connessi dall'Italia. Pape, il mio appoggio centrale, può risolvere in parte questo problema perchè anche lui non parla tanto bene il francese.
A proposito di Pape, stamattina ho parlato un po' con lui per capire come sta messo; mi è sembrato deciso e motivato, soprattutto nello sponsorizzare i gruppi di Ndalgalma (non ho ancora capito perchè gli interessano tanto). Sarà in ogni caso un aiuto prezioso per stabilire un contatto con i responsabili dei vari gruppi.
Ho passato il pomeriggio a casa di Paolo per continuare la chiaccherata iniziata ieri, stare un po' connesso ad santa internet che mi ha consentito, tramite santo skype, di fare quattro chiacchere con Irene, e provare ad acquisire i suoi video (problema non risolto a causa delle prestazioni del suo portatile non all'altezza del compito).Sono rimasto a cena da loro a base di spaghetti al tonno; finalmente una roba senza cipolle!

Diourbel Sabato 12/07/2008

Grazie a Mamadou ed al suo taxi sono arrivato al Taw Fekh di Diourbel prestissimo.
Alle 8,00 di mattina ero già davanti all'albergo ed in pochi minuti dormivo, in mutande, nella mia solita camera 5.
Mi sono però dato l'obbligo di svegliarmi, in mattinata, per svolgere alcune necessità che sarebbe stato difficile fare domani (essendo domenica); vale a dire, cambiare i soldi ed attivare il cellulare senegalese.

Il pomeriggio è passato tra riposo, messa in ordine delle mie cose e la lettura degli appunti di viaggio precedenti. In serata, dopo un acquazzone tropicale, Ibou mi è pasato a prendere per portarmi a casa di Paolo, un po' fuori Diourbel, in un quartiere che si chiama "Citè ouvriere" (città operaia).

Li con Paolo, Pape Samba ed Ibou abbiamo fatto una rapida sintesi della situazione dei miei gruppi intorno a Diourbel.

Sono tornato in albergo abbastanza tardi e mi sono messo a lavorare al computer fino a notte fonda per risolvere un problema di lavoro rimasto in sospeso prima della mia partenza. Dopo averlo felicemente risolto sono andato a dormire, stanco ma soddisfatto, verso l'1,30.

Viaggio in Senegal - Torino-Malpensa 11/07/2008


Questa volta partire è davvero duro!
Mentre guardo il faccione felice di Daniele ed osservo le sue manine che abbracciano il papà mi viene una fitta al cuore e penso a quanto deve essere dura lasciare i propri figli per mesi lavorando all'estero.
Io dovrò restare via solo per venti giorni, ma il pensiero di non vederlo per tanto tempo mi strazia, mi porta quasi alle lacrime.
Spero nei prossimi giorni di essere talmente impegnato da non avere il tempo di pensare a lui.
Chiaramente mi mancherà anche Irene, ma in modo diverso, anche perchè condividiamo la stessa insana passione per l'idea di cambiare il mondo. E poi questo mio peregrinare per il mondo non sarebbe possibile se lei non si predesse carico della cura del piccolo Daniele; spero che in questo (e negli altri compiti di supporto dall'Italia che questa attività comporta) sia aiutata dagli altri amici che condividono questo progetto.
Il volo Eurofly si è rilevato meglio del previsto essendo diretto (senza scalo), fatto con un aereo grande e confortevole (c'era uno schermo LCD per ogni passeggero), senza il minimo scossone. Io ero una dei pochi passeggeri bianchi, evidentamente il tam tam dell'offerta Meridiana-Eurofly per Dakar ha funzionato meglio tra i Senegalesi che tra i cittadini dell'unione europea. Durante il volo ho fatto amicizia con Mamadou Sy, un senegalese mio coetaneo che lavora a Treviso. Starà tre mesi a Touba, qualche chilometro dopo Diourbel.
Mamadou mi parlava della sua intenzione di tornare in Senegal perchè in Italia non c'è più molto lavoro, di quanto gli mancasse la famiglia (come lo capisco).
Ne ho approfittato per condividere con lui le spese per un taxi da Dakar a Diourbel, con somma soddisfazione per entrambi: lui non ha pagato da solo le spese ed io mi sono risparmiato l'avventura di andare alla gare routiere di Dakar alle cinque di mattina con i bagagli.
Ho fatto male a non chiedergli il telefono, si poteva rimanere in contatto.