Viaggio in Senegal - Torino-Malpensa 11/07/2008


Questa volta partire è davvero duro!
Mentre guardo il faccione felice di Daniele ed osservo le sue manine che abbracciano il papà mi viene una fitta al cuore e penso a quanto deve essere dura lasciare i propri figli per mesi lavorando all'estero.
Io dovrò restare via solo per venti giorni, ma il pensiero di non vederlo per tanto tempo mi strazia, mi porta quasi alle lacrime.
Spero nei prossimi giorni di essere talmente impegnato da non avere il tempo di pensare a lui.
Chiaramente mi mancherà anche Irene, ma in modo diverso, anche perchè condividiamo la stessa insana passione per l'idea di cambiare il mondo. E poi questo mio peregrinare per il mondo non sarebbe possibile se lei non si predesse carico della cura del piccolo Daniele; spero che in questo (e negli altri compiti di supporto dall'Italia che questa attività comporta) sia aiutata dagli altri amici che condividono questo progetto.
Il volo Eurofly si è rilevato meglio del previsto essendo diretto (senza scalo), fatto con un aereo grande e confortevole (c'era uno schermo LCD per ogni passeggero), senza il minimo scossone. Io ero una dei pochi passeggeri bianchi, evidentamente il tam tam dell'offerta Meridiana-Eurofly per Dakar ha funzionato meglio tra i Senegalesi che tra i cittadini dell'unione europea. Durante il volo ho fatto amicizia con Mamadou Sy, un senegalese mio coetaneo che lavora a Treviso. Starà tre mesi a Touba, qualche chilometro dopo Diourbel.
Mamadou mi parlava della sua intenzione di tornare in Senegal perchè in Italia non c'è più molto lavoro, di quanto gli mancasse la famiglia (come lo capisco).
Ne ho approfittato per condividere con lui le spese per un taxi da Dakar a Diourbel, con somma soddisfazione per entrambi: lui non ha pagato da solo le spese ed io mi sono risparmiato l'avventura di andare alla gare routiere di Dakar alle cinque di mattina con i bagagli.
Ho fatto male a non chiedergli il telefono, si poteva rimanere in contatto.

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